{jcomments on}L’ Associazione MeteoTriveneto aderische all’appello lanciato dall’Associazione Bernacca per il salvataggio del patrimonio culturale custodito dall’Osservatorio Meteorologico del Collegio Romano.
Dati, Biblioteca, collezione di strumenti, tutto è messo in pericolo ufficialmente “per ragioni di bilancio”.
‘ Associazione MeteoTriveneto aderische all’appello lanciato dall’Associazione Bernacca per il salvataggio del patrimonio culturale custodito dall’Osservatorio Meteorologico del Collegio Romano.
Dati, Biblioteca, collezione di strumenti, tutto è messo in pericolo ufficialmente “per ragioni di bilancio”.
Questo il link per firmare la petizione :
http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-losservatorio-meteorologico-di-roma/2200
Riportiamo dal sito :
“Lo storico Osservatorio meteo del Collegio Romano, attivo da 228 anni dovrà lasciare la sede occupata dal 1879.
Nessuno, ad ora, sa dove sarà trasferito ma la cosa più grave sta nel fatto che non si sa quale sarà la futura collocazione della Biblioteca, dell’immenso archivio storico e della collezione di antichi strumenti meteo e non, un patrimonio inestimabile portato avanti per oltre due secoli da numerose personalità con grande passione.
La scelta nasce dai tagli alla ricerca messa in atto il 27 settembre da Cra ( Consiglio per la ricerca e per la sperimentazione in agricoltura).
Mi domando come si possa prendere una scelta del genere, quali siano le motivazioni e come può un ente per la ricerca gettare al vento un archivio storico di “ricerca” costruito in oltre due secoli!
E’ un atto di barbarie verso la storia, la cultura e la meteo Romana e Italiana.
Un pezzo di storia preso a calci, che una volta dilapidato non potrà mai più essere recuperato.
Risulta incompresibile tale decisione anche perchè, come detto dal personale dell’Osservatorio, “i locali sono in uso gratuito e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali si è formalmente impegnato a sostenere tutte le spese di gestione” e quindi rimane incompresibile capire il motivo della decisione. La Biblioteca, nota come “Biblioteca Centrale della Meteorologia Italiana”, dichirata nel ’98 “bene immobile dello Stato”, è composta da più di 15.000 testi di meteorologia e geofisica italiani ed esteri, rari e di pregio, alcuni risalenti al ‘500, ed è la principale memoria storica della tradizione meteorologica e geofisica italiana dell’età moderna, che nel corso dei secoli ha ospitato Galileo Galilei, padre Angelo Secchi, Enrico Fermi.
Oltre i testi ci sono molti strumenti meteo e sismici di grande valore che testimoniano l’evoluzione dei sistemi di misura nel nostro paese.
L’archivio meteo storico – uno dei pochi al mondo per serie meteo plurisecolari – consta di oltre SEI MILIONI di dati suddivisi per ogni variabile meteo.
L’Associazione Bernacca, che spera si uniscano altre associazioni meteo Italiane, è contraria a questa decisione.
Cercheremo di salvare il patrimonio inestimabile che qualche mente illuminata vuole dilapidare.”