Mentre in pianura si “boccheggia” ancora, c’è chi pensa già al prossimo inverno ed a temperature artiche o antartiche
Il primo settembre è iniziato l’autunno dal punto di vista meteorologico ma le temperature ancora estive, grazie all’anticiclone di matrice nord africana, fanno pensare ancora all’estate, in questo periodo tuttavia l’Associazione Meteo Triveneto sta già gettando le basi per i monitoraggi della prossima stagione invernale 2011/2012, nell’ambito del progetto “Doline e Siti Freddi Triveneti”, una collaborazione tra Meteo Triveneto, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (CNR/Isac), ARPA Veneto, Unione Meteo Friuli Venezia Giulia ed Osservatorio Meteorologico del Friuli Venezia Giulia.
In particolare nell’ultimo week-end gli appassionati di Meteo Triveneto grazie alla collaborazione con il Parco Naturale Pale di San Martino – Paneveggio, hanno installato le strumentazione del CNR/ISAC presso la Busa di Manna sulle Pale di San Martino a quota 2550 metri, sito che ha già fatto registrare in passato temperature minime di -47°C.
Lo scopo del monitoraggio “intensivo” presso la Busa di Manna è quello di verificare la temperatura e l’umidità di questi veri e propri laghi di aria fredda, posizionando la strumentazione non solo sul fondo della conca (più fredda) ma anche sul versante (a metà pendio) e sulla sella di out flow (punto in cui il lago di “aria fredda” tracima) e studiarne pertanto le dinamiche.
Il progetto è iniziato in fase sperimentale nell’inverno 2007/2008 e subito durante i primi monitoraggi, grazie alle analisi di alcuni appassionati e professionisti della meteorologia, si è capito che le capacità termiche di queste “frost hollow”, in termini di picchi di freddo ma non solo, ma anche di escursioni termiche collegate, presentavano un potenziale straordinario: si è quindi iniziato a prendere sempre più in considerazione la possibilità di un progetto, amatoriale e professionale, che mirasse a studiare le particolarità microclimatiche di queste Conche. Il successo del monitoraggio delle doline effettuato in via sperimentale l’inverno 2007/2008, ha creato così i presupposti per la creazione di un sito dedicato http://doline.meteotriveneto.it e di una serie di stanze nel forum di Meteo Triveneto gettando le basi per un monitoraggio molto più dettagliato e preciso, con tutta la strumentazione e schermatura omologata per ciascun sito di monitoraggio.
I siti monitorati nell’ultima stagione sono stati 44 ma nell’ambito del progetto si è arrivati a monitorare ormai 80 siti diversi a partire dalle Dolomiti di Brenta per arrivare fino a doline carsiche situate vicino a Trieste, da 4 metri a 2600 metri sul livello del mare.
Lo scopo del progetto non è solo quello di rilevare queste minime assolute ma anche i repentini aumenti di temperatura (anche di 22°C di aumento in 15 minuti), le diminuzioni di temperatura (fino ad 8°C di diminuzione in 15 minuti) e le inversione termiche (spesso 1°C al metro ogni metro di dislivello scendendo) che si verificano in queste “ghiacciaie naturali” dal nome scientifico di “frost hollow”, studiarne le dinamiche e soprattutto fornire un’adeguata informazione priva di sensazionalismi da record, per spiegare il perché si raggiungano questi picchi di temperature “artiche” in siti non distanti da casa nostra ma soprattutto per spiegare che questi siti sono ben circoscritti ed in zone non abitate, se nella conca ci sono -40°C all’esterno della stessa la temperatura può anche essere di oltre 25/30°C superiore.
Un particolare ringraziamento va all’Ente Parco Naturale Pale di San Martino e Paneveggio.
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