Tra tutte le particolarità supplementari attribuibili ad alcuni generi di nubi, quella legata all’instabilità di Kelvin Helmholtz è una delle più spettacolari. In questa bella foto le ondulazioni sono impostate su cirrocumulus, ma non è raro trovarle anche sulla sommità di stratocumulus e altocumulus, nonchè su nubi a bassissima quota come gli stratus. Questi suggestivi “ghirigori” si formano lungo la fascia di contatto tra masse d’aria che scorrono con direzioni e velocità differenti. I rotori che vengono generati, se l’aria è sufficientemente umida, innescano la condensazione. L’instabilità di Kelvin Helmholtz non è poi così rara come si potrebbe pensare, ma il continuo rimescolamento degli strati atmosferici fa sì che il fenomeno rimanga visibile solo per brevissimo tempo. Per avvistarlo bisogna quindi essere cloudspotter molto attenti… in alternativa, basta alzare ogni tanto gli occhi al cielo e sperare in un po’ di fortuna! 😉
La foto proviene dall’archivio di M3V e la relativa discussione è visibile qui: https://forum.meteotriveneto.
Marco Bonatti
Responsabile Progetto Nuvole Trivenete