L’Associazione Meteotriveneto vi presenta la prima DOLINA consultabile online 24 ore su 24 (“Busa Rosetta”), situata a pochi metri dal Rifugio Rosetta a 2581 m sull’altopiano delle Pale. Presso il Rifugio installata anche una nuova stazione meteo per capire le reali differenze tra dolina ed il resto dell’Altopiano.
Da sinistra il Presidente Filippo Mengotti, il Vicepresidente Giampaolo Rizzonelli e Stefano Zamperin
Meteo Triveneto in collaborazione con i gestori Roberta Secco e Mariano Lott, ha installato una Stazione Meteo ai 2581 metri del Rifugio Rosettasull’Altopiano delle Pale di San Martino di proprietà della SAT – Società degli AlpinistiTridentini.La Stazione Meteo (una Davis Vantage Pro2) trasmetterà i dati in diretta sul web sul sito https://www.meteotriveneto.it/rosetta, attraverso un collegamento satellitare messo a disposizione dai gestori cosìcome la corrente elettrica necessaria all’alimentazione di computer e stazione. Verranno trasmessi i principali dati meteorologici quali temperatura, velocitàe direzione del vento, pressione, umidità, così come le precipitazioni (la stazione è anche munita di riscaldatore pluviometrico al fine di sciogliere la neve e misurare le precipitazioni anche in inverno).
Ma oltre all’installazione della stazione al Rifugio, MeteoTriveneto ha effettuato anche un’installazione sperimentale, nell’ambito del ProgettoDoline e Siti Freddi, posizionando una seconda stazione meteo sul fondodella “frost hollow”, posta sotto il Rifugio a quota 2541 metri, sito freddo caratterizzato da forti inversioni termiche. La seconda stazioneche trasmetterà wireless i dati alla stazione posta al Rifugio, avrà lo scopo di studiare e monitorare in tempo reale i valori di temperatura ed umidità, permettendo di monitorare le relative differenze con quella posta al rifugio. Anche i dati della seconda installazione saranno disponibili in diretta sul webal medesimo indirizzo internet. Si tratta del primo monitoraggio italiano real time in una frost hollow e sonopochi i siti monitorati a livello mondiale.
La stazione meteo con lo sfondo del Cimon della Pala
Un vivo ringraziamento va ai gestoriRoberta Secco e Mariano Lott, ai soci dell’Associazione Meteo Triveneto che con il loro contributo hanno permesso l’acquisto delle attrezzature dagli USA ed ai membri dello Staff Doline e Siti Freddi (Stefano Zamperin, Giampaolo Rizzonelli e Filippo Mengotti) che hanno curato l’installazione, alla SAT ed al ParcoNaturale Paneveggio Pale di San Martino per la collaborazione.
Ricordiamo che il Progetto Doline e Siti Freddi è una collaborazione tra l’Associazione Meteo Triveneto, Meteotrentino, Arpa Veneto Centro Valanghe di Arabba, l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR ed il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino. L’Altopiano delle Pale, situato fra le provincie di Trento e Belluno, ad un’altitudine media di 2600 m, è diventato sede di un monitoraggio intensivo, con registrazione continua della temperatura in alcune depressioni carsiche. Il 10 febbraio scorso in una di queste, la “Busa Nord di Fradusta”(2607 m), è stata registrata una temperatura minima di –49.6°C, che rappresenta il valore più basso misurato da quando è attivo il citatomonitoraggio, ovvero dal 2007. Il precedente record (-48.3°C) spettava allastessa località ed era stato registrato il 27 dicembre 2010. Si tratta di una delle temperature più basse misurate ufficialmente in Europa centrale e rappresentail nuovo record italiano di temperatura minima assoluta. Nello stesso giorno, sul fondo della vicina “Busa di Manna” (2544 m) la temperatura ha raggiunto un valore minimo di -49.0°C.
Si sottolinea che il sito del rilevamento è in una zona disabitata d’alta quota e che la temperatura fa riferimento al fondo della depressione, dove la temperatura può risultare piùdi 30°C inferiore a quella misurata al di fuori di essa e non rispecchiaassolutamente le condizioni medie dell’ambiente circostante. Il monitoraggio delle depressioni fredde ha lo scopo di conoscere meglio le condizioni micro-meteorologiche che vengono talvolta a crearsi in questi ristretti ambiti territoriali. Oltre alle temperature minime estreme vi si riscontrano, infatti, altri aspetti peculiari quali fortissime inversioni termiche (scendendo nella conca la temperatura può diminuire fino ad 1°C ogni metro didislivello), improvvise e notevoli variazioni di temperatura (aumenti fino a 20°C in 15 minuti e 30°C in un’ora se il vento irrompe nella depressione in una notte serena e calma) e notevolissime escursioni termiche giornaliere, come accadde l’8 marzo 2011, proprio nella Busa Nord di Fradusta, dove si passò da una temperatura minima di -40.7°C alle ore 7 ad una massima di +4.7°C alleore 13 (45.4°C in 6 ore).
Ma il Progetto Doline e Siti Freddi non si limita a monitorare solamente l’Altopiano delle Pale di San Martino, fino ad oggi sono stati oggetto di monitoraggio circa 80 siti (“frost hollow”), partendo dall’ovest del Trentino (comuni di Roncone e Lardaro) per arrivare fino all’estdel Friuli Venezia Giulia (Gorizia e Trieste), a quote comprese tra 4 metri sopra il livello del mare fino a 2607 metri. E’ stato realizzato anche un sito ad hochttp://doline.meteotriveneto.it/nel quale viene effettuato l’upload di tutte le temperature rilevate, sito aperto al pubblico nel quale è possibile consultare tutti i dati nonché effettuare comparazioni tra i vari siti. Da molti anni ilmicro-clima delle depressioni carsiche viene studiato all’estero in maniera approfondita e proprio recentemente, fra il 2006 ed il 2009, la MesoscaleDynamic Division della National Science Foundation degli Stati Uniti, ha promosso e finanziato un programma triennale di ricerca (METCRAX – METeor CRAter eXperiment) condotto nel famoso cratere meteorico del Nord dell’Arizona, una gigantesca e quasi perfetta depressione naturale monitorata da centinaia di sofisticati strumenti http://www.inscc.utah.edu/~whiteman/METCRAX/
La strumentazione meteo è una Davis Vantage Pro 2 Wireless con termoigrometro schermato come dettano le regole OMM, pluviometro riscaldato con corrente dal rifugio, anemometro a coppette. In Dolina Rosetta invece c’è un sensore termoigrometrico Davis collegato via Wireless al rifugio, autosufficiente.