Una descrizione del clima trentino non può iniziare senza un accenno alla morfologia della regione: la grande varietà di valli, catene montuose, laghi, conche e colline generano una notevole varietà climatica anche nell’ambito di pochi chilometri o addirittura centinaia di metri.
A seconda della situazione meteorologica una valle può comportarsi in modo molto diverso rispetto ad un’altra, vuoi per la sua disposizione (W-E, N-S ecc), vuoi per la sua ampiezza o profondità, vuoi per la sua vicinanza o lontananza dalla pianura Padana.
Uno degli esempi più evidenti di ciò è la classica situazione d’inversione termica invernale in cui vi possono essere anche 7°/8° di differenza fra due luoghi distanti in linea d’aria poche centinaia di metri ma posti in due situazioni diverse, ovvero uno in fondovalle pianeggiante e l’altro 200-400 mt più in alto su un fianco montuoso.
due principali tipi di paesaggio che caratterizzano il Trentino-Alto Adige/Südtirol sono due: il grande solco vallivo scavato dal fiume Adige (e tutte le sue valli laterali come la Valsugana, la Valle dei Laghi/alto Garda, la Val di Non, la Val Venosta, la Val d’Isarco etc) e e le catene montuose come le Dolomiti di Brenta, il Lagorai, le Dolomiti, la catena Bondone-Baldo, le Alpi di Ledro e via discorrendo.
Da questi pochi appunti si può comprendere come sia difficoltoso classificare in modo netto il clima, o meglio i climi, del Trentino-Alto Adige/Südtirol. A grandi linee si può comunque suddividere la regione in queste zone climatiche principali:
2 – le valli laterali come la val di Non, la val Venosta, la val Isarco e la val Sugana hanno un clima simile a quello precedente ma con temperature più moderate d’estate e leggermente più fredde d’inverno; da notare che la val Venosta e la Val d’Isarco sono, per la loro disposizione e posizione molto all’interno delle Alpi, zone relativamente povere di precipitazioni.
3 – le conche fredde e gli avvallamenti posti fra 500 e 1000 mt come il Bleggio, la media val Pusteria (conca di Brunico) e il fondovalle della val di Fiemme offrono estati miti e inverni assai rigidi, con minime notturne che toccano non raramente i –15°/-20° in pieno inverno.
Come anticipato ad inizio descrizione, vi sono poi caratterizzazioni locali soprattutto se parliamo di precipitazioni, che risultano mediamente più copiose nella parte meridionale e sudoccidentale della regione (quelle più esposte allo stau da sud e alle perturbazioni da W-SW) e in parte anche in quella a SE (più esposta negli eventi sciroccali); le zone invece più “incassate” nelle Alpi, come la val Venosta, la val d‘Isarco ed in parte anche le valli di Fiemme e Fassa ricevono mediamente meno precipitazioni.