Nella serata di ieri come da aspettative, l’ingresso di un nucleo di aria fredda da Nord Est ha generato instabilità sulle pianure di Friuli e Veneto Orientale.
Su queste zone ha soffiato per tutto il giorno un sostenuto vento di scirocco, dovuto al richiamo prefrontale, che ha difatti innalzato i valori di umidità dell’aria e le temperature di dew point dando energia per i fenomeni convettivi.
Sul Veneto occidentale invece, la convezione è stats in parte inibita da venti di caduta dall’Appennino emiliano più secchi che han tolto il “carburante” per lo sviluppo di temporali.
Temperatura e altezza geopotenziali alla quota di 500 hPa.Si nota l’ingresso da NE di una massa di aria molto più fredda rispetto la precedente. |
Temperatura e altezza geopotenziali alla quota di 850hPa.L’aria fredda entra sul Triveneto da NE. |
Verso le 20-21 di ieri sera, il fronte freddo iniziava a superare l’arco alpino e i primi sbuffi di aria fredda hanno dato il via alle danze in particolare nelle zone in cui i venti convergevano da direzioni opposte.
Mappa che mostra la convergenza al suolo dei venti e relativo accumulo locale di umidità. |
I modelli mostravano come le zone interessate da maggiore instabilità fosse le basse pianure di Veneto e Friuli Venezia Giulia parte delle Alpi orientali.
Radar OSMER FVGwww.osmer.fvg.it |
Grandine a Trieste città, fonte Forum Meteotriveneto.it |
I fulmini CA si verificano quando una scarica elettrica si propaga tra un accumulo di cariche negative o positive all’interno della nube e una zona di cariche opposte nell’atmosfera circostante.
Solitamente sono fulmini molto più sottili, deboli e corti dei precedenti e prevalgono di gran lunga alla sommità della nube: perciò sono anch’essi visibili da grande distanza.
Giorgio Pavan, Giuliano Nardin, Stefano Stevanato, Massimo Michieli